09 Nov DAVVERO SPERARE NEL FUTURO È PIU INTERESSANTE CHE GUARDARE IL PRESENTE?
4 esempi e 4 cose che abbiamo capito.
Inutile girarci attorno, il momento è difficile, a tratti drammatico. La chiusura di teatri, gallerie, musei, convegni ed eventi ha messo tutto il settore della cultura alle strette. Non ci interessa qui stabilire colpe e mancanze, né suggerire soluzioni o richieste, ma semplicemente raccontarvi che cosa stiamo imparando attraverso quattro lavori che abbiamo realizzato in mezzo ai vari lockdown.
1 – UN PO’ DI TEMPO PER MIGLIORARE
Progetto nato ad inizio anno, ma realizzato in estate: la risistemazione dell’esposizione permanente del Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano.
Abbiamo realizzato nuovi espositori, risistemato alcuni vecchi e soprattutto è stato fatto un importante lavoro di rifacimento della cartellonistica istituzionale per migliorare l’identità del museo e la sua fruibilità. Avere un po’ di tempo e impiegarlo per migliorare quegli aspetti che nella quotidianità non riesci mai a sistemare. Anche noi nel nostro piccolo lo stiamo facendo per rinnovarci ed essere al top alla ripartenza.
2 – SI PUO’ FARE!
Out of the Blue,Viaggio nella Calligrafia attraverso Alcantara è una mostra promossa e prodotta da Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e Alcantara S.p.A.
Attraverso sei affermati artisti cinesi – Qin Feng, Qu Lei Lei, Sun Xun, Mao Lizi, Zhang Chun Hong, Wang Huangsheng – un confronto tra l’antichissima arte della calligrafia e la modernità. Un’esposizione ricca e complessa con molti fattori in gioco di tipo logistico, strutturale e tecnico, tutto realizzato in massima sicurezza… insomma, programmando bene e con le dovute attenzioni osiamo dire che si può fare!!!
3 – SE CHIUDONO I MUSEI I QUADRI LI METTO IN STRADA
“Umano molto umano“è la mostra che Collezione Poscio propone a Casa De Rodis per l’estate 2020, Curata da Casa Testori. Per venire incontro alle regole e alle limitazioni dettate dalla post pandemia i ritratti appaiono in sequenza dietro la grande vetrina su strada di Casa De Rodis, per 13 settimane.
L’esposizione è pienamente una mostra “su piazza”: infatti, grazie ad una suggestiva soluzione espositiva, i 13 ritratti – dall’11 luglio all’11 ottobre – si affacciano, naturalmente in riproduzione, dalle finestre di Casa De Rodis, e quindi sulla centralissima piazza Mercato a Domodossola. Un modo nuovo di organizzare una mostra, l’arte che si riappropria della sua dimensione popolare, perchè in mezzo a mille restrizioni è possibile trovare forme e modalità nuove.
4 – L’ARTE È QUESTIONE DI VITA O DI MORTE
Facciamo nostre le parole di Davide Dall’Ombra curatore della mostra “Assalto al Castello” al Castello Gamba in Valle d’Aosta: “Si dice spesso che non ci sono parole per esprimere certe situazioni, ma l’artista non si può tirare indietro, è condannato all’espressione. Per fortuna!”
Qui le opere dei 14 artisti contemporanei sono immerse nelle sale della collezione storica del Museo e si confrontano con i capolavori di artisti del ‘900 che di tragedie ne hanno vissute parecchie – guerre, pandemie e totalitarismi – ma quello che vince è la vita, sempre, allora come oggi. Ora, noi non siamo né critici né storici, ma appassionati che hanno avuto la fortuna di lavorare nel mondo dell’arte e soprattutto con gli artisti.
Ci pare però che storicamente i grandi periodi di crisi abbiano sempre portato una ventata di novità, di energia e di freschezza nuova perché l’arte, come sentimmo tanti anni fa, è questione di vita o di morte.